Determinare la presenza di Parkinson attraverso biomarcatori del sistema immunitario

Area di ricerca: Neurologia

Ad oggi, la diagnosi di malattia di Parkison è basata su segni clinici motori, ma tali sintomi compaiono quando il fenomeno neurodegenerativo è già insorto in modo significativo. Vi è un’impellente necessità di sviluppare test non invasivi, a basso costo e validi per la diagnosi precoce in modo da poter avviare un trattamento nelle prime fasi della malattia e ottenere così la massima efficacia.

Descrizione del progetto

La malattia di Parkinson rappresenta la seconda malattia più frequente in età avanzata, con circa 10 milioni di persone colpite. In Svizzera ne soffrono circa 15.000 persone con diverse limitazioni nella loro quotidianità. Ad oggi, la malattia di Parkinson non ha dei criteri diagnostici definitivi e non presenta dei marcatori biologici in grado di riconoscere la malattia nelle sue fasi precoci. Inoltre, l’eziologia non è nota e quindi non esistono terapie che ne risolvano la causa.

La malattia di Parkinson è caratterizzata da neuroinfiammazione e da disregolazione dell’immunità. Tali processi insorgono fin dalle prime fasi della malattia e permangono nel suo decorso.

Le vescicole extracellulari possono essere utili per identificare marcatori biologici di neuroinfiammazione. Le vescicole extracellulari sono parti della membrana delle cellule, provengono dal cervello e vengono secrete nel plasma e nel liquido cerebrospinale. Sono coinvolte nella comunicazione cellula-cellula e portano informazioni importanti sulla funzione immunitaria. L’obiettivo del presente progetto è caratterizzare le vescicole extracellulari nella malattia di Parkinson, in particolare le proteine di superficie. Questo profilo immunologico può portare all’identificazione di nuovi marcatori biologici di malattia di Parkinson.

Questi studi permetteranno lo sviluppo di un test non-invasivo, in grado di riconoscere la malattia nelle sue fasi più precoci. Se riconosciuta precocemente, i pazienti potranno beneficiare delle terapie disease-modifying sin dalle prime fasi, quando il trattamento ha un impatto più robusto sulla progressione della malattia.

Inoltre, i nuovi marcatori biologici potranno risultare utili anche per il monitoraggio della progressione di malattia e potranno dare una spinta verso l’uso (e lo sviluppo) di nuovi farmaci sulla base delle risposte dei pazienti.

Infine, l’analisi delle vescicole extracellulari getterà luce sul ruolo dell’infiammazione nel causare la malattia di Parkinson.

Individuare biomarcatori periferici basati sulle vescicole extracellulari permetterà di sviluppare piani terapeutici su misura per ogni paziente, in maniera poco invasiva e con costi contenuti.

Ricercatrice principale

Prof. Dr.ssa med. Giorgia Melli, Group Leader, Laboratorio di Ricerca Parkinson, Neurocentro della Svizzera italiana (NSI), Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) Professore titolare, Facoltà di scienze biomediche, Università della Svizzera italiana (USI)

Il team di ricerca comprende

Laboratory for Cardiovascular Theranostics (LCT), Istituto Cardiocentro Ticino (ICCT), Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) (rif. Prof. Dr. Lucio Barile)

Clinical Trial Unit (CTU-EOC), Neurocentro della Svizzera Italiana (NSI), Ente Ospedaliero Cantonale (EOC)

Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Elettronica e Informatica “Guglielmo Marconi” Università di Bologna (rif. Prof. Luca Benini, Dr. Alessio Burrello)

Laboratorio di Immunobiologia e Disturbi Neurologici, I.R.C.C.S. Ospedale San Raffaele, Milano (rif. Dr. Cinthia Farina)

Unità di Proteomica, Istituto di Tecnologie Biomediche, Consiglio Nazionale delle Ricerche (ITB-CNR), Milano (rif. Dr. Pierluigi Mauri, Dr. Dario di Silvestre)

Sostenitori

Michael J Fox Foundation

Fondazione Fidinam

Jacques and Gloria Gossweiler Foundation

Swiss Parkinson