Diagnosticare in tempo i noduli tiroidei indeterminati

Area di ricerca: Oncologia

Simona R.* (68) ha appena ricevuto una notizia sconcertante: da tempo ormai dei fastidi a livello del collo e una leggera difficoltà a deglutire le avevano fatto sospettare che non si trattasse di un semplice mal di gola. Le viene dunque consigliato di fare un esame agoaspirato: la diagnosi è di un nodulo alla tiroide. Che si tratti di un nodulo benigno o maligno, però, a Simona R.* non può essere confermato. Nel 20% dei casi, infatti, l’esame non può dire con certezza di quale natura sia il nodulo. Non a caso, questi noduli prendono il nome di “indeterminati".

Descrizione del progetto

Il Prof. Dr. med. Luca Giovanella si occupa da anni di medicina nucleare, una branca della medicina che utilizza radiofarmaci per fornire informazioni sulla funzione di organi o tessuti. Tra i molti progetti di cui si occupa, vi è anche la ricerca sull’utilizzo del radiofarmaco 99mTc-Sestamibi. Esso viene utilizzato nelle tecniche di imaging e ha la proprietà di accumularsi nelle cellule dei noduli tiroidei tanto più il nodulo è presente. Se un nodulo indeterminato non presenta dunque una captazione di questo tracciante, la presenza di un nodulo maligno può essere esclusa al 100%. Questo potrebbe risparmiare a Simona R.* un intervento chirurgico invasivo per asportare il nodulo. Ma le possibilità di questa tecnica vanno ben oltre la conferma della natura del nodulo: attraverso l’imaging molecolare, una tecnica che permette di “entrare” nella cellula in maniera totalmente non invasiva, nei pazienti in cui il tracciante viene captato, e dunque viene confermata la presenza di un nodulo maligno, è possibile valutare una soglia entro in cui il nodulo non deve essere operato. Un intervento chirurgico può dunque essere evitato, con importanti benefici per il paziente, al quale spesso viene asportata l’intera ghiandola tiroidea.

Simona R.* è molto più serena. Adesso sa che il suo nodulo indeterminato può essere identificato con sicurezza attraverso un esame non invasivo e all’avanguardia, e sa anche che in caso di diagnosi positiva, un nodulo maligno verrebbe sottoposto ad ulteriori esami senza per forza dover procedere ad un intervento chirurgico non necessario e che la costringerebbe ad una terapia ormonale per tutta la vita.

*Nomi e immagini sono totalmente anonimizzati.

Se un nodulo indeterminato non presenta una captazione del tracciante 99mTc-Sestamibi, la presenza di un nodulo maligno può essere esclusa al 100%.

Responsabile del progetto: Prof. Dr. med. Luca Giovanella, Direttore clinico e primario Centro Diagnosi e Terapia delle Malattie Tiroidee, Medicina nucleare e Centro PET-CT

Collaborazioni: Ospedali Universitari di Giessen-Duisburg (D), Genova (I), Rotterdam (NL), Paris-Cochin (F), Torino (I)

Sostenitori: European Association of Nuclear Medicine (20%)