Il ruolo del microbioma sugli esiti della chirurgia bariatrica e sull’obesità

Area di ricerca: Chirurgia

L’obesità rappresenta un importante problema di salute nei paesi industrializzati. Molti fattori, tra cui l’infiammazione, hanno un impatto negativo sull’obesità e sugli esiti a lungo termine della chirurgia bariatrica. La migliore comprensione dei meccanismi coinvolti in tali processi permetterà lo sviluppo di trattamenti innovativi per raggiungere una perdita di peso che duri nel tempo in seguito a chirurgia bariatrica.

Descrizione del progetto

L’obesità rappresenta un grave problema di salute pubblica che colpisce circa il 15% della popolazione adulta in tutto il mondo. Si nota un’insorgenza sempre più precoce nelle giovani generazioni: nel 2020, 39 milioni di bambini sotto i 5 anni erano sovrappeso o obesi. In base ai dati dell’Ufficio federale della sanità pubblica, in Svizzera il 42% degli adulti è sovrappeso o soffre di obesità, mentre negli adolescenti e nei bambini il dato si assesta al 15%.

La chirurgia bariatrica è un approccio efficace per la cura dell’obesità grave, e consiste nell’effettuare interventi chirurgici per eliminare il grasso in eccesso al fine di curare o prevenire malattie gravi. Purtroppo, in circa il 30% dei casi i pazienti recuperano il peso perso entro due anni dall’intervento. I motivi alla base di tale fenomeno non sono ancora noti, tuttavia sappiamo che lo stato infiammatorio, che caratterizza il tessuto adiposo di questi pazienti, può ricoprire un ruolo cruciale.

Il microbioma, ovvero il mix di batteri presenti nell’intestino, può influenzare il sistema immunitario e lo stato infiammatorio. In particolare, sappiamo che nelle persone obese i batteri possono traslocare dall’intestino al tessuto adiposo, formando il cosiddetto microbioma associato al tessuto adiposo (FAM). Tuttavia, il ruolo del FAM non è ancora noto.

Il presente progetto intende esplorare la presenza di batteri nel tessuto adiposo e le loro caratteristiche nei pazienti obesi prima e dopo l’intervento chirurgico. Verranno quindi indagati gli effetti del FAM sulla funzionalità del sistema immunitario.

Questi dati saranno fondamentali per lo sviluppo di approcci terapeutici innovativi che sfruttano la modulazione del microbioma associato al tessuto adiposo, al fine di costruire un microambiente favorevole alla perdita di peso e al suo mantenimento in seguito a chirurgia bariatrica.

La conoscenza approfondita dei meccanismi che sottendono l’obesità potrà portare allo sviluppo di nuovi approcci di cura e migliorare la qualità di vita dei pazienti, riducendo inoltre i costi sanitari.

Recenti evidenze indicano che i batteri presenti in questo tessuto, provenienti dall’intestino, possono modulare in modo positivo l’infiammazione.

Ricercatrice principale

Prof. Dr.ssa med. Giandomenica Iezzi, Responsabile, Laboratorio per la Ricerca Traslazionale, Dipartimento di Chirurgia, Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) Professoressa titolare, Facoltà di scienze biomediche, Università della Svizzera italiana (USI)

Prof. Dr. med. Pietro Edoardo Majno-Hurst, Capo dipartimento e Primario, Dipartimento di Chirurgia, Ospedale Regionale di Lugano, Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) Professore titolare, Facoltà di scienze biomediche, Università della Svizzera italiana (USI)

Sostenitori

Gebert Rüf Stiftung

Swiss Cancer League

Swiss National Science Foundation (SNSF)